In occasione del match di apertura degli europei tra Francia e Romania (che avrà luogo domani alle ore 21:00), con la nostra rubrica TCE Amarcord vi portiamo a rivivere l’incrocio tra le due squadre avvenuto nell’europeo inglese del 1996, dove alla fine fu la Germania a portarsi il trofeo a casa.
Esattamente come quest’anno, anche in quel caso si trattava del match d’esordio nella competizione per entrambe le compagini. Quella era una Francia reduce dall’amarezza per la mancata qualificazione ai Mondiali statunitensi di due anni prima, dove non riuscì a staccare il pass a causa del terzo posto collezionato nel girone preliminare dietro alla Svezia delle meraviglie e alla Bulgaria di Hristo Stoichkov. Molto meglio se la passava la Romania, che nel 1994 era andata negli Stati Uniti ed era riuscita ad arrivare sino ai quarti di finale grazie ad un ispiratissimo Gheorge Hagi, il quale si dovette arrendere al cospetto della Svezia solo dopo la lotteria dei calci di rigore. Caso vuole che per le due squadre questo fosse il terzo scontro ufficiale in poco tempo, infatti nel corso delle qualificazioni le due compagini erano state inserite nello stesso girone con risultati favorevoli alla Francia, la quale però arrivò comunque al secondo posto (alle spalle proprio della Romania). Nel match d’andata tutto si concluse con un pareggio a reti bianche, mentre al ritorno arrivò una bella vittoria per 3-1 dei Galletti in terra rumena. Le danze si aprono al 27esimo minuto di gioco, quando Karembeu (allora già presente nell’organico di quella Sampdoria, che qualche tempo dopo sfiorò il sogno Champions League) trova la rete del vantaggio con un’azione abbastanza rocambolesca all’interno dell’area di rigore. Al gol la Romania va un pò in confusione e prima dell’intervallo alza nuovamente bandiera bianca di fronte al guizzo dai tratti ancora italici: infatti a segnare la rete del raddoppio è Youri Djorkaeff (noto per i suoi trascorsi all’Inter e per il fantastico gol in rovesciata messo a segno contro la Roma), il quale è il più lesto a fiondarsi sul pallone dopo una corta respinta del portiere avversario Stelea su una conclusione precedente. Ad inizio ripresa i padroni di casa della Romania tornano in gioco grazie alla rete della speranza siglata da Marius Mihai Lăcătuș, che elude la trappola del fuorigioco avversaria e deposita il pallone in rete dopo aver fatto sedere Barthez. Anche la figura del centravanti rumeno è legata in qualche modo al calcio italiano, infatti dopo i Mondiali del 1990 (dove mise a segno anche una rete nel match contro l’URSS) la Fiorentina lo mette sotto contratto per la stagione 1990-91; qui però le cose non vanno alla grandissima visto che colleziona 21 presenze condite da 3 reti e nell’estate successiva vola in Spagna al Real Oviedo. Nonostante ciò il suo nome è anche legato al mito della Steaua Bucarest, infatti Lăcătuș fu uno dei protagonisti della grande annata europea del club rossoblu e fu uno anche dei tiratori nella lotteria dei calci di rigore che regalarono la coppa campioni al club rumeno nella finalissima contro il Barcellona (ricordata soprattutto per le parate del poi pallone d’oro Lev Yashin). Tornando alla partita, a chiudere ogni velleità ci pensa Zinedine Zidane (allora in forza ancora al Bordeaux, ma poi passato alla Juventus), il quale batte Stelea con una conclusione di rara potenza sotto l’incrocio dei pali.
All’esordio nella competizione inglese le cose sono molto diverse, infatti la pressione è “leggermente” più alta e il pallone pesa molto di più. Essendo già il terzo incrocio in gare ufficiali, le due compagini si conoscono quasi a memoria e perciò attuano sin dai primi minuti delle contromosse che rendono la partita parecchio stagnante e bloccata all’altezza della mediana. Nonostante ciò la manovra più fluida risulta essere quella dei Galletti, che prendono il possesso del pallino del gioco e trovano il guizzo vincente al 27esimo minuto di gioco, grazie anche ad un pizzico di fortuna (che come sempre aiuta gli audaci). Manco a dirlo il gol ha ancora una volta forte tinte italiche, infatti il cross parte dai piedi di “DJ” Djorkaeff, il quale pennella un cross dal settore destro per la testa di Dugarry all’interno dell’area di rigore. Qui il centravanti ex Milan, approfitta di un’incomprensione tra Stelea e il compagno di reparto Gheorghe Mihali (presente nella rosa del Guingamp vincitore dell’Intertoto) e mette il pallone in fondo al sacco con un bel colpo di testa. Come detto precedentemente Dugarry ha avuto un trascorso in Italia con la maglia del Milan, che decise di acquistarlo nel 1996 alla cifra di sei miliardi delle vecchie lire. In rossonero, però, il suo ricordo non è rimasto indelebile, infatti mette a segno solo 5 reti in 27 presenze e viene ceduto appena l’estate successiva al Barcellona. Ma il suo nome è più legato al fantastico Bordeaux della Coppa Uefa datata 1995-95, dove la selezione francese (dove militavano anche Zidane e Lizarazu, tutti prodotti del vivaio) sfiorò la vittoria continentale fermandosi in finale al cospetto del Bayern Monaco di Kahn, Klinsmann (capocannoniere con 15 reti!!!), Matthaus, Papin e Sforza. Nonostante tutto quella rimase un’annata da ricordare, soprattutto per lo smacco dato al Milan che nella gara di ritorno in Francia vide scomparire il doppio vantaggio dell’andata a causa di una doppietta proprio di Dugarry. Ritornando al match, la partita continua ad essere bloccata e condita da poche emozioni, la maggior parte delle quali arriva nel finale di match. La prima grande occasione capita sui piedi di Patrice Loko, il quale salta due avversari ottimamente ma non centra il bersaglio grosso, mentre la seconda è di marca rumena e porta la firma di Viorel Moldovan, che si vede strozzare in gola l’urlo di gioia da un tempestivo salvataggio di Laurent Blanc. Curiosità: cosa lega il francese Loko e il rumeno Moldovan? il fatto che entrambi sono stati campioni di Francia con la maglia del Nantes; il primo nell’annata 1994-95, mentre il secondo lo è stato nel 2000-01.
In quell’europeo va tutto decisamente male alla Romania, che esce già alla fase a gironi (non riuscendo a replicare il mondiale da favola di due anni prima) chiudendo con un magro bottino di tre sconfitte in altrettante uscite. Stavolta nulla può il grande genio di Hagi che, dopo la Francia, deve arrendersi anche di fronte a Bulgaria (decisiva la rete di Stoichkov) e Spagna (vittoriosa 2-1 con reti di Manjarin e Amor). Tutto diverso per la Francia, che si rifa dopo l’annata negativa del mondiale e prepara tutto per il trionfo del ’98 uscendo solo in semifinale contro la Repubblica Ceca di Nedved, Poborsky, Berger e Kadlec (fra i tanti) alla lotteria dei rigori, dove l’errore decisivo fu di Reynald Pedros (campione di Francia con il Nantes e passato in maniera fugace da Parma). Alla fine quell’europeo lo vinse la Germania grazie al Golden Gol messo a segno da un certo Oliver Bierhoff al 95esimo minuto di gioco. L’attaccante ex Milan e Udinese fu il mattatore di quella finale, dove con la sua doppietta ribaltò il vantaggio temporaneo ceco firmato dal rigore di Berger.
Romania-Francia 0-1 (24′ Dugarry)
Romania: Stelea, Petrescu (78′ Filipescu), Lupescu, Popescu, Mihali, Belodedici, Munteanu, Selymes, Lacatus (56′ Ilie), Hagi, Raducioiu (46′ Moldovan). A disp: Prunea, Tene, Sabau, Galca, Dogos, Stinga, Vladoiu. All: Anghel Iordanescu.
Francia: Lama, Thuram, Karembeu, Di Meco (68′ Lizarazu), Desailly, Blanc, Deschamps, Zidane (80′ Roche),
Dugarry (68′ Loko), Guérin, Djorkaeff. A disp: Angloma, Leboeuf, Lamouchi, Barthez, Madar, Pedros, Martins, Martini. All: Aimé Jacquet.
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